Editore: | Iperborea |
Genere: | Narrativa |
Autori: | Barbara Demick |
Pagine: | 368 pagine |
ISBN13: | 9788870917772 |
Lingua: | IT |
Ngaba, città stretta tra due monasteri, è la prima frontiera
dell’altopiano tibetano per chi arriva da nord. Qui gli invasori cinesi
si sono scontrati con la resistenza locale sin dagli anni Trenta, quando
l’Armata Rossa di Mao entrò in città e, in preda alla fame, dissacrò i
templi per mangiare le statuette votive di Buddha, fatte di farina e
burro. Oggi Ngaba è inaccessibile agli occidentali, ma Barbara Demick,
sfidando la burocrazia di Pechino e a costo di gravi rischi personali, è
riuscita a visitarla e ha raccolto i fili di una storia, quella del
Tibet moderno, fatta di repressione e ribellione, fughe e compromessi.
Tra le mille voci di questo popolo umiliato e offeso c’è Gonpo, la
principessa deposta bambina; Delek, nomade brutalizzato dagli invasori
che diventa una Guardia Rossa; Tsegyam, il poeta che insegnava il
tibetano e i testi proibiti nelle scuole per tramandare la raffinatezza
di una cultura che la Cina cerca di cancellare; e poi studenti
radicalizzati nei monasteri, ex monaci che si reinventano imprenditori,
giovani scissi tra l’identità tibetana e l’abiura in nome del benessere
economico cinese. E c’è chi non ha mai smesso di combattere ma, per non
rinunciare ai principi buddhisti e al pacifismo del Dalai Lama, lo ha
fatto rivolgendo la violenza delle proteste contro un solo bersaglio: il
proprio corpo. Così a Ngaba a decine si sono avvolti nel filo spinato,
hanno bevuto la benzina e si sono dati fuoco. Polifonico come un romanzo
corale e rigoroso come un’inchiesta, I mangiatori di Buddha racconta di
oppressione, resistenza e di una colonizzazione ancora in atto,
illuminando un angolo di mondo che un regime potentissimo vuole tenere
nell’ombra.