Come affrontiamo un dolore
insopportabile? Come gestiamo un argomento resistente e onnipresente
come quello della bassa autostima? Spesso ci rifugiamo in cose da fare,
in luoghi fisici o virtuali cui appartenere, ci imbottiamo di parole e
chimica, nascondendoci a noi stessi. E così ci ritroviamo con le spalle
al muro, sospesi tra giudizi paralizzanti e conflitti nelle relazioni,
in preda alle dipendenze e al perfezionismo, proiettati nel superlavoro,
soli. Ci incolpiamo o ci scagliamo contro gli altri, attribuendo tutta
la responsabilità del nostro disagio esistenziale all’andirivieni della
impietosa altalena delle colpe. Cosa accadrebbe se, invece di continuare
a dirigere la nostra attenzione all’esterno, fossimo disposti a
metterci in gioco e a guardarci dentro, a sederci con noi stessi con
consapevolezza e meraviglia, affrontando il nostro dolore,
riconoscendolo e “standoci”?
Con passione e chiarezza, Tara Brach ci
invita a fare inversione di marcia, a fidarci della nostra innata bontà,
mostrando come possiamo trovare l’equilibrio tra lucidità e
compassione. Ci incoraggia a rallentare, a trovare il tempo e lo spazio
per fermarci a comprendere ogni momento, in modo che le nostre azioni
possano riflettere il nostro più profondo sentire, facendo sorgere così
un senso di accettazione per noi stessi capace di ridimensionare la
nostra reattività emotiva. Con l’aiuto di poche ma mirate meditazioni,
nate dall’integrazione di pratiche buddhiste con la psicoterapia di
matrice occidentale, attraverso esperienze personali, case histories
e nuove interpretazioni di racconti tradizionali, l’autrice ci esorta
ad accogliere noi stessi con tenerezza e fiducia, ad abbracciare la
nostra sofferenza e a trattarci con la cura e la gentilezza che
meritiamo.
È un invito ad avere nei nostri riguardi
lo stesso atteggiamento che avremmo per la persona a noi più cara, o il
nostro migliore amico. Solo così, riuscendo a smettere di essere in
guerra con noi stessi, liberi di vivere pienamente ogni momento della
nostra vita e assaporandone la preziosità, ci avvicineremo dolcemente
alla dimensione del cuore, dove compassione e benevolenza apriranno le
porte alla guarigione profonda.